The fact that his father was a manufacturing engineer of zero fighters, Japanese combat planes, establishes a tension with the influence of America through American missionaries who came to Japan following Japan’s defeat. The water of the river used for baptism was “quiet water of silence.” It must have been a deep-rooted experience, as Yoshimasu says he could not have existed without touching that water. […] In Goro-goro, Yoshimasu talks about the American military base that occupied the central area of Okinawa. He grew up near the Yokota base and he says he could not have existed without baptism. The wound of such baptism makes his attitude toward America in this work a complicated one.
M. Horiuchi, Baptized by American Water ― Gozo Yoshimasu and Christianity, Waseda Rilas Journal NO. 6
“Questo libro non è la traduzione di un testo, ma è l’interpretazione di un oggetto. L’oggetto interpretato da questo progetto di scrittura è il libro Goro-goro di Gōzō Yoshimasu, pubblicato a Tokyo nel 2004 dalla casa editrice Mainichi Shimbun Publishing Inc., con sottotitolo poesia estesa (chouhen shi). L’operazione che si propone in queste pagine non è incentrata sull’idea di traduzione letteraria, convenzionale, del testo di Yoshimasu (di per sé quasi intraducibile), ma costituisce una strategia d’accesso al libro giapponese, al libro inteso come oggetto fisico e cartaceo.”


“Non si tratta tanto di un libro da leggere né tantomeno da capire, quanto di un libro da vedere. Una sorta di scrittura visiva, di cui si possono cogliere nuclei percettivi e significanti attivi sulla pagina, che interpreta l’oggetto libro (l’edizione originale del 2004) con un altro oggetto libro. Una traduzione che non avviene da lingua a lingua, ma da traccia a traccia. Se questo è un libro (è un oggetto) che opera da interpretazione di un altro libro (di un altro oggetto, ciò significa che è essenziale pensare a quest’operazione come a un tentativo – sicuramente perfettibile – di affrontare con formule e categorie non letterarie la traduzione e la fruizione di un’operazione di scrittura. Scrittura la cui funzione linguistica, il suo contenuto concettuale, equivale alla fibra della pagina fisica.”


“La disposizione e la ritmica visiva del testo italiano proposta da Elisabetta Porcinai è un’interpretazione grafica dei nuclei tematici (l’isola, lo spostamento, il viaggio) di Goro-goro. La traduzione – anche se sarebbe meglio dire la corrispondenza dell’immagine verbale – non è solo una trasposizione di contenuti che procede da significato a significato – da sistema semantico a sistema semantico, da lessema a lessema – quanto il tentativo di far interagire fra loro due strategie visive distinte (cioè due diverse impaginazioni, quella originale e questa), creando esperienze diverse di recepire l’oggetto, di osservarlo o toccarlo. Confrontiamo – avviciniamo progressivamente – degli oggetti fisici – ripeto – e non dei sistemi simbolici.” (M. Mazzi, dall’introduzione a Goro-goro. Poesia estesa di Gōzō Yoshimasu, Villa Rondinelli, 2025)


Gōzō Yoshimasu (Tokyo, 1939) è poeta e artista visivo, membro del Japan Arts Council e riconosciuto come Persona di Merito Culturale in Giappone. Ha esordito nel 1964, e da allora ha prodotto poesie che esplorano i confini della poesia, del linguaggio e del testo scritto. Ripetizioni, riferimenti, discorsi a più voci, interruzioni, pedici, righe vuote e note marginali disturbano la narratività delle sue poesie e, allo stesso tempo, evidenziano l’effetto e la rappresentazione visiva della lingua (giapponese). Yoshimasu ha pubblicato più di 30 raccolte di poesia ed è considerato una delle figure chiave della poesia giapponese contemporanea. Goro-goro: Poesia estesa è stato pubblicato da Mainichi shimbunsha nel 2004. La pubblicazione di Villa Rondinelli, all’interno del percorso “Arte e Botanica” diretto da Marco Mazzi, è la prima traduzione internazionale di questo testo.
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